Da Verdellino 120 anni fa il primo sciopero dei contadini bergamaschi

Sciopero dei contadini bergamaschi

Oggi siamo abituati a pensare a Zingonia come a una zona fortemente industrializzata, dedita al lavoro, ma anche prima dell’arrivo di Renzo Zingone i nostri nonni e bisnonni non erano certo gente da stare con le mani in mano. Tutta la nostra zona, come l’intera provincia di Bergamo, era a forte vocazione agricola.

E proprio da qui, nel lontano 1901, partì il primo sciopero dei contadini bergamaschi.

Fu un evento senza precedenti: i contadini verdellinesi, sull’onda dell’agitazione operaia che aveva messo a ferro e fuoco il linificio di Fara d’Adda appena pochi giorni prima, si ribellarono contro i patti agrari, chiedendo migliori condizioni di lavoro. Proprio agli inizi del secolo scorso infatti i proprietari terrieri avevano appesantito i patti agrari e gli oneri in carico ai contadini, per sconfiggere la concorrenza dei prodotti americani, coltivati con tecniche più moderne e dunque meno costosi. I contadini,quasi tutti mezzadri, chiedevano l’abolizione di quelli che oggi chiameremmo “straordinari non pagati”, ma anche un aumento del compenso, come pure  i braccianti. Il primo sciopero dei contadini bergamaschi partì proprio da Verdellino il 10 maggio del 1901, per diffondersi poi rapidamente in tutta la provincia. Il 13 insorsero i contadini di Pontirolo e Canonica, seguiti poi in rapida successione da quelli di Fara, Covo, Calcio, Brignano, Lurano, Stezzano e Colognola. Ma anche Arcene, Capriate, Casirate, Levate, Orio, Osio, Pumenengo, Sabbio, Sforzatica, Verdello e Zanica. Secondo gli storici proprio la vicinanza del Linificio di Fara d’Adda, che contava ai tempi 1700 operai, contribuì al diffondersi nella nostra zona della mentalità operaia che spinse i contadini di Verdellino, Pontirolo e Canonica a considerare la protesta come un valido metodo per ottenere migliori condizioni di lavoro.

E’ stimato che nel mese di maggio del 1901 il primo sciopero dei contadini bergamaschi vide la partecipazione di oltre 13mila persone:

un evento senza precedenti che vide mezzadri e braccianti, dopo anni di remissivo silenzio, sollevarsi contro i proprietari terrieri e chiedere il riconoscimento dei loro diritti. 

Oggi, primo maggio, Festa dei Lavoratori, non possiamo che rendere omaggio ai nostri antenati, non poi così remoti, che diedero vita al primo sciopero dei contadini bergamaschi, aprendo la strada al riconoscimento dei diritti che oggi festeggiamo.

Si ringrazia il signor Edoardo Calchi per la preziosa collaborazione e il reperimento delle fonti

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