intervista a Alberto Ferrari
SIAD - OSIO
Osio Sotto
Aziende
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Siad Osio, interventi in tutta Italia per dare respiro ai malati di Coronavirus
Un impianto capace di erogare 3mila metri cubi di ossigeno all’ora realizzato in meno di 12 ore alla Siad Osio. Un intervento record realizzato grazie all’impegno di una task force di esperti del gruppo Siad, che stanno lavorando in tutta Italia per potenziare gli impianti di erogazione dell’ossigeno fondamentali per curare i malati di Coronavirus.
Gli ospedali e le case di riposo in queste settimane hanno consumato delle quantità di ossigeno fino a 10 volte superiori al normale. Per sopperire alla carenza di ossigeno è necessario potenziare gli impianti con nuovi contenitori criogenici (che mantengono il freddo) di ossigeno allo stato liquido. Questi contenitori si affiancano ai pacchi di bombole e ad altri sistemi tradizionali che però non sono sufficienti per le attuali esigenze.
Sono state tantissime le richieste arrivate alla Siad Osio nelle ultime settimane da tutta Italia. Per soddisfarle tutte l’azienda ha organizzato un gruppo di lavoro costituito da sei esperti dell’ufficio tecnico e da altrettanti membri dell’assistenza tecnica di area. In poco più di 7 giorni Siad ha realizzato oltre 25 installazioni. “Siamo arrivati a triplicare le istallazioni a settimana, con richieste dalla Lombardia fino alla Campania, passando per la Valle d’Aosta e il Veneto – spiega Alberto Ferrari, Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Gruppo SIAD –
Nella sola provincia di Bergamo, siamo intervenuti agli ospedali di San Giovanni Bianco, di Romano di Lombardia e Treviglio, all’Humanitas Gavazzeni, alla Casa di cura Palazzolo, alle case di riposo di San Pellegrino, Vertova e Gleno di Bergamo.
L’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che normalmente consuma 100 metri cubi l’ora di ossigeno, ha toccato picchi di oltre 700 metri cubi l’ora. Abbiamo organizzato un intervento urgente e delicato. Dopo i primi sopralluoghi e monitoraggi, in coordinamento con l’ufficio tecnico dell’ospedale, il 16 marzo siamo entrati in azione installando una cisterna da 30.000 litri ad alta pressione e un carro evaporativo da 3.000 metri cubi l’ora. Abbiamo individuato tra la Torre 4 e 5 lo spazio necessario per collegare la cisterna alla rete principale. A quel punto si trattava di trovare un tubo flessibile da 130 metri, realizzato velocemente da un nostro fornitore, Lombarda Raccordi. In meno di 12 ore, da mattina a sera, abbiamo completato l’opera. Quando ho aperto la valvola, con le mie mani, è stata un’emozione indescrivibile. La conferma di aver dato, ognuno di noi, un contributo fondamentale in questo momento così delicato. Tutti ci siamo prodigati e ci stiamo prodigando, con grande professionalità e impegno, da chi si trova in ufficio a chi è in smartworking, dagli operatori di magazzino agli installatori. Un team motivato e con un grande senso di responsabilità”.

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